Genitori perfetti? No, basta la sufficienza!
Quando i genitori chiedono aiuto all’esperto, lo fanno perché qualcuno lo suggerisce o perché si percepiscono poco capaci e competenti nella cura educativa dei figli. In genere, al primo colloquio riferiscono lamentele tipo: “mio figlio non parla, si chiude nella sua camera”, “nostro figlio non rispetta le regole”, “dottoressa, mi dica lei se sbaglio, non so più che pesci prendere!”, “non c’è nulla che gli piaccia oltre il cellulare e la playstation”.
La sfida educativa per i genitori è alquanto “hard” rispetto al passato, ci sono nuove problematiche da gestire come convivere con pandemia da Covid-19, l’utilizzo massiccio dei mass media da parte degli adolescenti e preadolescenti, in particolare dei social, il cyber bullismo, ect. E’ doveroso chiarire, come sostiene Masoni (2014), che i ragazzi di oggi sono “diversi” e non “peggiori” delle passate generazioni, altrimenti, si rischia di cadere nell’equivoco della teoria del rammollimento delle famiglie di oggi, che non sanno dire di “no”, che non sanno educare i figli e imporre le regole e di conseguenza i figli, anch’essi rammolliti, annoiati, viziati dal benessere, che non sanno impegnarsi seriamente in qualcosa.
Gli adolescenti transitano da emozioni piacevoli (gioia) a quelle spiacevoli (rabbia e tristezza). In questo processo, le turbolenze emozionali che accompagnano la crescita di un figlio richiedono ai genitori di mantenere la calma e l’autocontrollo, talvolta di essere inflessibili, senza cedere alle provocazioni e di saper contenere quelle emozioni che i ragazzi fanno fatica a modulare.
Genitori perfetti? No, basta la sufficienza. A dirlo, negli anni settanta, è Donald Winnicott, psicanalista e pediatra inglese. Con questa affermazione teorica, ha liberato madri e padri dal peso ingombrante della perfezione. Di grande rilevo sono stati i suoi contributi allo studio dei rapporti oggettuali primari, e in particolare del rapporto tra madre – bambino che ha valore paradigmatico, in quanto costituisce il nucleo da cui prende le mosse l’intero sviluppo psichico ed emozionale dell’individuo, la formazione del Sé, la costituzione dell’Io e l’approccio con il mondo esterno.
Non è facile essere genitori “sufficientemente buoni” come sostengono Bombi e Caprara (2019), autori della collana di libri “Genitori si diventa”, non si tratta di cavarsela a buon mercato, tutt’altro, è un duro lavoro di monitoraggio su se stessi. Un bambino non ha bisogno di un mitico genitore perfetto, ma di qualcuno che “fa del proprio meglio”. Ci basta una madre sufficientemente buona e un padre sufficientemente coraggioso. E ancora, di una unità di coppia e/o di una genitorialità, consapevole, “sufficiente buona”.
Il mestiere del genitore si impara dall’esperienza diretta, in situazione, passo dopo passo. Ma non basta. E’ necessario porre attenzione, imparare a osservare e ascoltare attivamente, ad accogliere e a comprendere le transizioni della vita dei propri figli, in quanto ogni tappa evolutiva richiede di rispondere a bisogni che cambiano progressivamente.
Utile è l’esercizio della riflessione “in” e “on action”, ponendoci domande su ciò che si fa e come lo si fa. E quando si avverte l’inadeguatezza del ruolo, o ci si trova in situazioni spiazzanti che, talvolta, vanificano l’esperienza accumulata, avere il coraggio di chiedere aiuto e appoggio nell’altro genitore, alla famiglia di origine o ai servizi dedicati al supporto genitoriale.
Autore
Laura Cunico (2022)
Bibliografia
Bombi, A.S., Caprara, G.V. (2019). La nostra sfida più grande. Crescere con i figli. GEDI Editore: Roma.
Masoni, M.V. (2014). Genitore coach. Guida per diventare genitori efficaci e ottenere cambiamenti nei figli. Bruno Editore. Edizione elettronica realizzata da Simplicissimus Book Farm srl.
https://www.repubblica.it/modabeauty/2021/12/05/news/genitori_si_diventa_collana_psicologia_figli-328529302/
Illustrazione: Business vector created by pch.vector